Sebbene la Biblioterapia sia diffusa in diversi paesi nel mondo, è soprattutto negli Stati Uniti che ha trovato maggior spazio e dove riscontriamo un alto riconoscimento della disciplina, con una organizzazione nazionale che la tutela: la “National Federation for Biblio/Poetry Therapy” . Essa riconosce i professionisti che si occupano di Biblioterapia solo se hanno un’adeguata preparazione e richiede aggiornamenti ogni due anni per mantenere lo status professionale. Esistono tre tipi di biblioterapista:
– il biblioterapista facilitatore (non medico);
– il biblioterapista medico specializzato in problemi mentali;
– il biblioterapista medico specializzato in problemi mentali con preparazione approfondita in Biblioterapia.
Le differenze tra le tre figure sono soprattutto legate al tipo di persone con cui si svolgono attività di Biblioterapia e alla complessità dei casi. Come ho scritto ieri gli ambiti di Biblioterapia sono davvero molti. Il biblioterapista può tenere gruppi o agire con la singola persona. L’ambiente può essere il più vario: ospedali, centri riabilitativi, comunità di recupero, carceri, comunità-alloggio, case di riposo, biblioteche, centri sociali, scuole. In gran parte dei casi un biblioterapista facilitatore è sufficiente, ma in situazioni particolari, come nelle patologie psichiatriche, è necessario un medico. È fondamentale per il biblioterapista facilitatore capire se i soggetti che tratta abbiano o sviluppino complicanze psicologiche/psichiatriche che necessitino di un aiuto medico. Un biblioterapista facilitatore deve avere queste abilità fondamentali: essere in grado di capire fin dove può arrivare e quando deve rinviare il caso a competenze mediche specifiche.
Corso base propedeutico di biblioterapia in presenza
Dal 2020 su questo sito esiste, all’interno dell’Accademia online di Biblioterapia e tecniche narrative, il Corso base di Biblioterapia dopo il quale ho iniziato a