Dei tanti modi di fare Biblioterapia, a mio parere c’è senz’altro quello di Stefania Moro. Thebooktherapist è un marchio che lei ha creato per indicare un sistema prettamente letterario per aiutare le persone a guardare dentro di se attraverso la letteratura. Thebooktherapist usa scene tratte dai libri per fare leva sulla propria (in)coscienza di sé, le usa come chiavi che aprono porte dentro di noi e ci aiutano a ‘viaggiarci dentro’. A leggerci dentro. Per questo è un viaggio.
Lo strumento base è la wordmusic: la musica delle parole dotate di senso compiuto che ci racconta qualcosa di noi, qui e ora.
L’effetto della wordmusic è potenziato dall’associazione di parola e musica: secondo thebooktherapist ogni pagina significativa suona una sua musica (e il codice musicale è qiualcosa di istintivo in ognuno di noi, ci aiuta a servirci della parola in modo più viscerale/naturale).
E l’aspetto clinico? Non credo sia sempre necessario per parlare di Biblioterapia. Creare un cambiamento positivo attraverso la letteratura non deve per forza venire da un percorso di cura vera e propria. Le esigenze delle persone sono spesso semplicemente legate alla tristezza, all’incapacità di far fronte alla propria vita che cambia o all’età che avanza. Ci sono davvero tanti aspetti della vita cui dobbiamo far fronte, e discutere di letteratura con la guida di chi ci può aiutare a percorrere una strada inconsueta può essere una buona soluzione. Il sito di Thebooktherapist lo inserisco davvero volentieri tra i SITI UTILI di questo blog perchè il mio primo obiettivo è proprio quello di permettere a chi mi legge di guardare la Biblioterapia da ogni punto di vista.

Biblioterapia e assistenti sociali
La trasversalità della biblioterapia come disciplina impone riflessioni diverse per i diversi settori in cui viene applicata. Se in Italia sono rari gli articoli e