Scegliere i testi giusti non è certo semplice per un biblioterapista. Dove la Biblioterapia è diffusa, esistono delle liste per argomento, ma neppure in questo caso il compito risulta facile. E’ necessario capire chi sono le persone che abbiamo di fronte, quali sono i loro bisogni, che preparazione scolastica hanno, il loro grado di comprensione, il loro stato d’animo. E poi bisogna fare i conti con il tempo a disposizione, con le risorse che ci vengono date durante gli incontri, il numero di partecipanti, la loro età, le differenze tra di loro…
Scoraggiante questa lista infinita? Forse, ma leggerla è un modo per capire che occuparsi di Biblioterapia non è certo consigliare un libro e dare una pacca sulla spalla. La complessità di questa disciplina ci indica la preparazione necessaria di ogni biblioterapista: letteratura, psicologia, sociologia e una buona dose di sensibilità propria. per capire meglio potremmo dire che tenere incontri di Biblioterapia è il processo inverso di quello che fa un normale professore. Infatti in una classe di scuola il docente insegna una materia e ogni alunno deve impararla, mettendo in moto le proprie capacità, differenti per ognuno ovviamente. In un incontro di Biblioterapia, invece, è il biblioterapista che deve scegliere gli argomenti e le modalità a seconda degli “alunni” che ha di fronte, cercando di capire di cosa hanno bisogno. Un metodo non certo facile da mettere in atto, ma che si profila come una vera e propria sfida intellettuale.
I diversi livelli per fare biblioterapia
Il termine biblioterapia è un termine “ombrello” sotto cui stanno molte cose. Tuttavia la biblioterapia non è ogni cosa che riguarda i libri e prevede