L’espressione dell’anima attraverso la poesia

Recentemente un amico mi ha mostrato poesie scritte da lui. Mi capita di tanto in tanto che mi vengano fatte leggere poesie scritte da persone che desiderano esprimersi attraverso la poesia, senza l’idea di farle leggere, meno ancora con la brama di pubblicarle. In questi casi mi sento onorato di essere coinvolto. Una poesia è una parte di anima che compare sulla carta, il segno evidente di ciò che è dentro di noi. Per questo la poesia è senz’altro uno strumento utile in Biblioterapia, è evidente a tutti. Ciò che appare meno chiaro è il fatto che il biblioterapista non dovrebbe limitarsi a far esprimere le persone attraverso la poesia. Dovrebbe invece fornire elementi di retorica, di estetica della scrittura che possano permettere una maggior espressione. Spesso compaiono spontantemanete elementi interessanti, come le anafore, parole ripetute a inizio frase che creano una piacevole ridondanza. Quindi se anche chi non conosce determinate tecniche tende a crearle semplicemente per assonanza, quanto maggiormente potrebbe esprimersi se fosse in grado di maneggiare le diverse figure retoriche? Consiglio a chi scrive usando l’anafora di leggere Whitman, che con questa tecnica ha scritto splendide poesie, tra cui questa, tratta dal famosissimo “Foglie d’erba”:
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati,
ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura,
noi siamo Natura, a lungo siamo mancati, ma ora torniamo,
diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia,
siamo incassati nel terreno, siamo rocce,
siamo querce, cresciamo fianco a fianco nelle radure,
bruchiamo, due tra la mandria selvaggia, spontanei come chiunque,
siamo due pesci che nuotano insieme nel mare,
siamo ciò che i fiori di robinia sono, spandiamo profumi
nei sentieri intorno i mattini e le sere,
siamo anche sterco di bestie, vegetali, minerali,
siamo due falchi, due predatori, ci libriamo in alto nell’aria e guardiamo sotto,
siamo due soli splendenti, siamo noi che ci bilanciamo
sferici, stellari, siamo come due comete,
vaghiamo con due zanne e quattro zampe nei boschi, ci lanciamo sulla preda,
siamo due nuvole che mattina e pomeriggio avanzano in alto,
siamo mari che si mescolano, siamo due di quelle felici
onde che rotolano una sull’altra e si spruzzano l’un l’altra,
siamo ciò che l’atmosfera è, trasparente, ricettiva, pervia, impervia,
siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto, ogni influenza del globo,
abbiamo ruotato e ruotato sinchè siamo arrivati di nuovo a casa, noi due
abbiamo abrogato tutto fuorchè la liberta, tutto fuorchè la gioia.

Walt Whitman, Foglie d’erba, Milano, Mondadori, 1991, pp.105-107.

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