Mi è capitato di pensare ad un amico dei miei genitori. Beppino lo chiamavano o il “comunista”. E’ morto già da parecchi anni. Io lo ricordo quando veniva a casa nostra e intavolava appassionate discussioni di politica, difendendo la sua idea. Un omone grande, con la voce che riempiva la stanza, eppure docile e gentile che mi affascinava con la sua filosofia dell’operaio. Non era tanto l’idea che mi attirava, ma il fatto che qualcuno potesse scaldarsi tanto per un ideale senza averne nulla di concreto in cambio. Non trovo oggi una condizione simile. E questo mi manca. L’atmosfera di quelle chiacchierate accese sanno già di antico. Credo che non sia importante a quale cultura apparteniamo oggi, ma capire quella di ieri è sicuramente indispensabile per cercare la propria identità. Ricordando Beppino ho pensato a quanto mi piacerebbe sentirlo ancora e interrogarlo, arricchito di quegli anni in più che mi fanno un pò più consapevole. Poi ho pensato che ci sono libri che possono generare l’atmosfera che Beppino sapeva creare. E ho scovato nella mia memoria un libro e un autore di cui si parla poco. E’ Ignazio Silone, personaggio incapace di compromessi di comodo che ha pagato per il solo fatto di essere stato coerente. Nel suo “Il segreto di Luca” ho ritrovato quel mondo piccolo e quei modi di dire e personaggi come Beppino che sapeva cambiare le cose grazie alle sue feste dell’Unità e alle sue discussioni attorno a una polenta appena cotta. Il personaggio di Silone è un uomo che ha pagato con il carcere per un amore mai consumato, per salvare l’onore di una donna: qualcuno conosce un presente simile? Io credo di no. Ma quanto si può imparare da letture simili!!
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere