C’è un orgoglio tutto intellettuale nell’affermare di aver letto dei libri. Accade però che questo orgoglio viene ferito nel momento in cui ci si rende conto che molti libri sono ancora lì, ad aspettarci. Ma queste ferite sono utili, indispensabili direi. Normalmente elogio i pregi che ogni lettore possiede per il fatto di essere appassionato di letteratura. In questo caso devo sottolinerare un difetto, certamente non piccolo: l’essere visibilmente vanitoso per il fatto di essere un lettore. Quando ci troviamo davanti a un intellettuale snob godiamo nel momento in cui lo cogliamo in fallo. E ben gli sta! La cultura non deve essere elitaria. I libri sono a disposizione di tutti, e la libertà di non leggere va rispettata, così come è importante sentirsi fortunati nell’amare la lettura. Niente autoelogi, ma solo una sana consapevolezza dell’onore che si ha, umilmente. E dall’articolo che ho trovato e che potete leggere qui ho scoperto che anch’io sono tra quanti hanno ancora molto da scoprire nel mondo della letteratura. Chi ha mai pensato di guardare al genere letterario che parla di fratelli e sorelle? Se ne tratta in questo articolo, stilando una lista dei cinque libri considerati più significativi a riguardo. Un modo per riflettere su un rapporto davvero importante che spesso, in particolare in età adulta, è difficile e conflittuale.
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