Il 14 luglio del 1454 nasceva Poliziano, grande poeta della Firenze di Lorenzo de’ Medici di cui era grande amico. Quando leggi una poesia che ti colpisce il cuore, che ti fa vibrare qualcosa dentro, desideri dedicarla a qualcuno che ami. Ma lo vuoi fare subito, impaziente che quella vibrazione non si esaurisca, affinché l’innamorato lo riceva da te. Io ho fatto così quando ho studiato la poesia di Poliziano dal titolo Eco e Pan. Uscito dall’aula, dopo che il professore aveva spiegato la poesia, mi sono precipitato a scrivere la poesia attraverso un sms alla mia amata. Peccato che l’effetto non sia lo stesso (e infatti lei mi chiese che cavolo le avevo scritto…l’invocazione che si legge unendo l’ultima parola di tutte le strofe non è possibile)
Che fa’ tu Ecco, mentre io ti chiamo? Amo.
Ami tu dua o pure un solo? Un solo.
E io te sola e non altri amo. Altri amo.
Dunque non ami tu un solo? Un solo.
Questo è un dirmi: i’ non t’amo. I’ non t’amo.
Quel che tu ami, amil tu solo? Solo.
Chi t’ha levata dal mio amore? Amore.
Che fa quello a chi porti amore? Ah, more!