Sono troppo sospettoso verso le nuove forme di “letteratura” legate ai mezzi informatici di lettura? L’articolo pubblicato sul Corriere della Sera che potete trovare qui parla di come si stia sviluppando un nuovo genere letterario legato alla brevità, necessaria per essere usato nei ritagli di tempo e contenuto nei telefonini e altro. Come faccio sempre, sperimenterò personalmente questo sistema, ma confesso che non mi ispira neppure un pò. Che senso ha cercare un racconto così breve da durare solo pochi minuti? Se si desidera qualcosa di più lungo, ma non troppo, esistono già libri che sono formati proprio da short-stories. E poi ci sono gli aforismi, le poesie, le epistole. Come posso credere che possa nascere qualcosa di nuovo in questo ambito? Io credo che la pubblicizzeranno così, ma in fondo si sa: ogni scrittura è una riscrittura.

Biblioterapia in biblioteca e a scuola
Ci è voluto un anno, ma ne è valsa la pena. Dal 18 aprile saranno disponibili in tutte le librerie fisiche e online gli atti