Se non subissi il potere delle parole non potrei occuparmi di Biblioterapia. Credo sia difficile dedicarsi a qualcosa senza sentirla veramente, senza avere la passione nelle vene. Quando trovo delle frasi, o anche solo un titolo che mi colpisce, le sensazioni provate sono indescrivibili: gioia, curiosità, stupore, fremito, desiderio, forza…
Spesso anche poche parole riescono a contenere l’infinito. Ho letto questa frase di Woody Allen:
Leggo per legittima difesa.
Tutti i sentimenti sopra elencati, e molti altri, si sono messi in moto. Potrei farne il mio slogan. Ma questo importa poco. Quello che, invece, è davvero importante, è il fatto che dopo trentaquattro anni di vita da lettore riesco ancora a provare certe sensazioni. Un dono? Non credo, ma se così è, ringrazio davvero molto!

Biblioterapia e assistenti sociali
La trasversalità della biblioterapia come disciplina impone riflessioni diverse per i diversi settori in cui viene applicata. Se in Italia sono rari gli articoli e