Una cosa che amo, è sapere ancora vivi talenti eccezionali. Non sento il fascino derivato da quei personaggi che solo dopo la loro morte giungono al successo. Uno di questi talenti ancora in vita, di quelli per cui sei grato di poter vedere le sue stesse cose nel mondo, è per me Erri de Luca. Lo leggo spesso, l’ultimo è stato Il contrario di uno. Sempre scritto da lui, prima avevo letto Il peso della farfalla. Non mi era piaciuto. Nonostante ciò, sapevo che de Luca non poteva deludermi ancora. E avevo ragione. Il contrario di uno può essere anche un ottimo strumento di Biblioterapia perché composto da brevi racconti riguardanti diversi argomenti. Soprattutto la qualità della scrittura e l’introspezione che l’autore mette nelle storie creano un materiale ricco e vitale. Da regalare solo a chi è sensibile.

BiPo: fine di un progetto, ma non dell’idea
Martedì 1° luglio si è tenuta l’ultima assemblea dei soci della BiPo – Associazione italiana di Biblioterapia e Poesiaterapia. L’ultima perché questo incontro ha decretato