Ricordate che vi ho scritto che sarei andato a leggere con gli amici delle Colonne di Carta? Non solo è andata bene, ma è stata una soddisfazione. E non solo perché la quantità di pubblico non era male. E’ stato il leggere in sé la vera bellezza della serata. Mi sono cimentato in un pezzo tratto da Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde. Sono ormai due anni che leggo con Le Colonne di Carta e solitamente questo brano è nel repertorio di Magi. Quando l’ascolto, accompagnata dall’arpa di Emiliano, sento sempre emozioni incredibili. Decidendo di leggere io il brano, volevo evocare nel pubblico le sensazioni che solitamente provo nell’ascolto. Terminata la performance, ero quasi stordito perché non solo ero riuscito nell’intento (o almeno lo spero), ma questo aveva a sua volta riprodotto sensazioni nuove nella mia anima. Questo miscuglio di scosse emozionali mi ha dato una grande soddisfazione che è rimasta anche il giorno dopo.
Si parla tanto dei benefici di chi ascolta leggere, molto meno di ciò che accade al lettore. Invece io credo che accanto ai tanti strumenti di Biblioterapia, anche l’insegnamento della lettura espressiva possa starci. Una nuova strada scoperta? Credo di sì, e non ho dubbi che la percorrerò.
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