Oggi la piacevole sorpresa di un Doodle su Italo Calvino per commemorare la sua nascita ha stupito anche voi? Credo che questo sia un segno dell’importanza della comunità dei lettori, poco visibile, ma più numerosa di quello che si è soliti pensare. Spesso mi trovo a discutere riguardo la qualità dei libri. Soprattutto mi scontro, in ambienti accademici, con l’idea che il libro sia più importante del lettore. Come possiamo essere diffusori di cultura se non teniamo conto della reatà? I lettori non sono in grado di leggere opere particolarmente impegnative? Cominciamo dal basso ed eleviamo, piano piano, il loro livello. Quando sento dire che il tal libro, magari di successo, ma di scarsa qualità, era meglio non fosse stato scritto, mi irrito. E mi chiedo: non è che certe considerazioni vengono fatte dall’elité degli intellettuali per affermare se stessi? Calvino avrebbe voluto portare la letteratura nei bar, nei luoghi pubblici, ovunque. E’ indubbio la grandezza di cò che scriveva, ma ho l’idea che non fosse un uomo che disprezzasse ciò che non era alla sua altezza. Da lui voglio imparare a vedere con due sguardi diversi: con uno apprendo tutto ciò che i colossi della letteratura possono insegnarmi, con l’altro cerco di cogliere i bisogni dei lettori avvicinandoli, secondo le loro possibilità, e non secondo le mie, alla lettura.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere