Non ha attirato particolarmente la mia attenzione la Fiera del Libro di Francoforte, ma non potevo esimermi dal dedicare a questo fondamentale evento dell’editoria almeno un post. Un evento importante dicevo, che di questioni importanti ne ha affrontate molte. Quella che ha attirato la mia attenzione è stata la presentazione della Divina Commedia di Dante in Islandese. Una traduzione che è costata vent’anni di lavoro. Tanta la soddisfazione, ma anche il rammarico per l’impossibilità di mantenere la ternzina dantesca. Che soddisfazione poter leggere in lingua originale una delle opere più importanti della letteratura! Una volta in più questo mi fa pensare all’importante lavoro di chi traduce testi, nel tantativo non semplice di rendere il più possibile l’effetto originale. Va quindi riconosciuto al traduttore di essere non solo un esperto della lingua, ma sicuramente anche un intellettuale sensibile e attento. Ma facciamoci un esame di coscienza: quanti di noi conoscono il nome di chi traduce le opere dei libri stranieri che leggiamo?
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