Confesso il mio scarso amore per Halloween. Colpa della mia età. Quando ero bambino Halloween non esisteva e, ora che sono adulto, mi sembra solo una festa commerciale. Nonostante questo non disprezzo l’atmosfera che può creare. E il modo migliore per sentirla è quella di immergersi in un libro o sentir leggere. Che cosa? Ma storie di streghe e fantasmi naturalmente. Io, che amo i libri di Harry Potter, cerco alternative a questo mio eroe che conosco fin troppo bene. Tra gli scaffali della mia libreria sta appollaiato Il signore degli anelli che attende invano il mio arrivo. Non so perché, ma fatico ad avvicinarlo. Ho provato più di una volta a leggerlo, ma proprio non mi prende. Sarà tutt’altro libro che questa sera mi trascinerà nell’atmosfera magica di una notte di mistero e paura. Il primo novembre 1580 è la data che Il libro della parola primordiale di Mario Passero indica nella prefazione come cruciale per una storia ambientata a Verona. Il giorno di Ognissanti, dopo Halloween. Proprio quello che mi serve. Lo inizierò, regalo di una mia amica, amica a sua volta dell’autore. Saprà ricreare l’atmosfera che mi aspetto? Servirà tempo per arrivare alla pagina 466, ma intanto la mia impazienza mi fa sbirciare. E vedo un frate impiccato su una collina. E misteri in una biblioteca…
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