Tullio de Mauro è colui che mette i dati della cultura italiana alla portata di tutti. I suoi libri, seppure non sempre facili da decifrare, sono tra quelli che le persone possono leggere e capire. Non un cattedratico che cerca di nascondersi dietro ai paroloni, ma un professore che sa immergersi nel sapere e restituirlo a tutti. Per questo tengo sempre in considerazioni le sue indicazioni. Ieri, in un convegno a Firenze, ha esposto la sua preoccupazione per lo stato di salute della lingua italiana. Qui potete trovare un articolo a riguardo. Un dato per tutti: il 71 per cento della popolazione italiana si trova al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura di un testo di media difficoltà. Forse a molti sembrerà una delle tante questioni barbose trasformate in numeri. E invece si tratta di un dato dal risvolto molto pratico. Se una persona non sa capire un testo, se non sa destreggiarsi con la propria lingua, come può vivere in una società complessa come quella di oggi e pensare di trarne profitto? Tralascio il fatto che l’amore per la propria lingua indica l’amore per la propria patria. E’ forse troppo considerare questo aspetto per noi italiani in questo periodo storico. Ma come possiamo aspettarci che le nuove generazioni possano affrontare i difficili momenti che stanno vivendo senza gli strumenti di base? Il compito che mi sono dato è la diffusione della lettura come primo mezzo per superare questo scoglio. Ma è anche quello che possiamo fare tutti noi. Se a chi vogliamo bene parliamo di libri, regaliamo libri, leggiamo con loro, avremo fatto qualcosa di importante per togliere valore a quel 71 per cento.
Gruppo Jane Austen a Bussolengo
L’immortalità di Jane Austen è legata anche ai tanti club a lei dedicati oltre che alla sua incredibile scrittura, in grado di attraversare i secoli.