Questa ricorrenza, questo giorno destinato a ricordare che l’AIDS è una malattia che va prevenuta e curata, e che non deve essere una stigmate per chi l’ha contratta, è per me un momento in cui fermarmi a pensare. Vent’anni fa, esattamente vent’anni fa, infermiere novello, entravo nel reparto di malattie infettive, nella sezione per malati di AIDS, dell’ospedale Civile di Verona. Un’esperienza non facile, ma che mi ha insegnato molto. Per prima cosa che è inutile fare moralismi: il preservativo va usato sempre e quando si diventa una coppia stabile che non vuole può adoperarlo, è bene farsi il test, nel rispetto di entrambi. Oggi se ne parla davvero troppo poco. I nostri giovani crescono pensando che sia una malattia poco diversa da una qualsiasi infezione sessuale e che contrarla non sia così pericoloso. E poi, perché dovrebbe capitare proprio a loro, si chiedono…
Nel libro che ho terminato da poco, Le ore di Michael Cunningam, uno dei personaggi è un malato di AIDS. La sua fragilità fisica e mentale, il suo passato ricco di fantasia e vitalità, la protagonista, sua grande amica che gli sta accanto con dedizione: tante situazioni simili le ho viste nella realtà e mi hanno insegnato quanto sia importante per chiunque, assieme alle cure mediche, un’amico accanto.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere