L’altra faccia del Natale

Quella notte Iosef sognò. Me lo ha raccontato in seguito. Sognò un angelo che gli ordinava il necessario. Al mattino riunì la famiglia e dichiarò la sua decisione; sposava Miriàm alla data prevista di settembre, anche se era incinta. Sotto la tenda della cerimonia si sarebbe vista la mia gravidanza. 
Non ascoltò ragioni. Fu uno scandalo. Il villaggio era contro di lui.
“Si è fatto abbindolare da Miriàm, gli ha rifilato chissà che storia e lui se l’è bevuta.”
“Iosef è un ingenuo.”
“Iosef non è un uomo.”
“Iosef ha infranto la legge.”
“Non ha neanche fatto ricorso alla legge delle gelosie. Poteva almeno farle bere l’acqua amara davanti al sacerdote.”
“E perché? Non è geloso, se la tiene così, piena di un altro.”
“Ma sì, non è dei nostri, non è un galileo, è uno della stirpe di Giuda, è un betlemmita. Se ne tornasse là con la sua adultera e il bastardo.”
Grandinavano insulti sulle sue spalle. Si stava facendo lapidare al posto mio. E io non potevo stargli vicino, baciargli le mani, farlo sorridere, perché sorrideva sempre al mio sorriso.

Erri de Luca, In nome della madre, Milano, Feltrinelli, 2006-2011, pp. 27, 28.

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