In questi giorni fa notizia la reazione ai Corani bruciati in Afghanistan: troppo violenta, l’uccisione delle persone non è mai giustificabile. Ma perché ancora oggi si bruciano i libri? Da dove nasce questo gesto che ricorda i tempi più bui della Storia? La libertà di opinione e di espressione è un diritto fondamentale, non c’è dubbio. Ma bruciare qualsiasi libro ha un segnificato ben preciso che dice: io questa cultura la disprezzo e la voglio distruggere. Se accettate questa accezione, provate a immaginare cosa può accadere con un libro religioso nella mente dei fedeli. Ciò che mi rammarica è che sono solo due le possibilità per un gesto di questo tipo: che chi lo ha fatto sia troppo stupido per capire l’importanza della cultura e quindi dei libri; oppure che sia sufficientemente colto per comprenderlo e che questo gesto sia stato volontariamente messo in atto per disprezzo o per scatenare gli scenari cui stiamo assistendo. Mi auguro sia solo ignoranza. Non è poco, è sconsolante, ma sarebbe il male minore.

Biblioterapia in biblioteca e a scuola
Ci è voluto un anno, ma ne è valsa la pena. Dal 18 aprile saranno disponibili in tutte le librerie fisiche e online gli atti