Acqua per lavare l’odio?

E’ la giornata mondiale dell’acqua. Per il post di oggi avrei voluto scrivere di quanto l’acqua sia presente in molti libri: testi sacri principalmente, ma anche tante poesie così come in splendidi romanzi. Poi mi sono fermato. Ho guardato la colonna di libri che mi stava di fronte. E ho cambiato idea. Acqua. Per cosa? Per dissetare, per lavarsi, per curarsi, per rilassarsi. E per purificarsi. Sarà mai possibile? Tutti questi pensieri si inseguono perché le notizie che provengono da Tolosa non possono lasciarmi indifferente. Se l’acqua non può lavar via tutto questo odio, cosa mai lo potrà? Certo, io credo nel potere delle parole, ma può bastare? Jonathan Sandler, il giovane maestro ucciso con due dei suoi tre  figli, ci insegna quanto sia difficile sradicare il male dal cuore degli uomini, nonostante si cerchi di allontanarlo da sé. Lasciata la combattiva Gerusalemme, ha trovato la morte nella democratica e pacifica Europa. Poco importa se la matrice di questo delitto sia di tipo neonazista, filopalestinese, d’estremismo islamico o altro. Soprattutto perché già si cerca di speculare su questa tragedia. Dovremmo invece rendere simbolico ciò che è accaduto, per ricordare le tante morti ingiuste nel mondo, anche a causa della mancata presenza di acqua (e non solo). E per non dimenticare, da buoni lettori, leggiamo le date sulla bara. Dovrebbe bastare.

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