Racconti analitici, raccolta di storie cliniche descritte in forma di narrazione da Freud, ci indica un aspetto meno studiato del padre della psicoanalisi: quello dell’uomo che racconta. Per il lavoro che faccio è fondamentale distinguere ciò che è letteratura e ciò che è psicologia. Non si tratta di evadere l’aspetto affettivo e sentimentale (sfido qualsiasi lettore forte a dire che non ha mai pianto o riso davanti ad alcuni libri), ma di gestirlo secondo le proprie competenze. Io non sono uno psicologo, ma un letterato, quindi i sentimenti che possono scaturire dai romanzi o delle poesie appartengono al mondo creativo ed espressivo, non cerco di capirne origini e soluzioni. Qui la cosa è diversa. Freud, scienziato preoccupato della serietà dei propri scritti, usa la letteratura per descrivere i casi clinici, convinto che sia il modo migliore per veicolare la sua scienza. E non usa solo una descrizione oggettiva, ma si lascia andare anche alla fantasia, per completare un quadro che altrimenti poteva rimanere incompleto. Leggere le sue storie come un libro qualsiasi cercando di carpire le capacità artistiche di Freud? E’ l’intento che mi propongo. Il problema è che questo libro costa un botto (85 euro): speriamo nelle biblioteche.
Se volete approfondire, trovate qui un’interessante recensione.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere