Ormai sempre più politici tendono a pubblicare libri per divulgare le proprie idee. Sanno che la fetta di pubblico da conquistare in questo campo è limitata, ma vale la pena: pagano il libro e magari si convincono che quello che dicono è giusto. Il lettore è poi un elettore che non è classificabile tra gli incerti. Generalmente ha già le idee chiare, quindi il successo è assicurato. Il problema oggi però è un’altro: chi ha le idee chiare sull’argomento? Credo nessuno. Ecco perché oggi questo genere di testi non va sottovalutato. E ce n’è per tutti i gusti: dal sindaco Tosi, che compare sulla copertina con un tigrotto sulla spalla, al dantesco “Stil novo” di Metteo Renzi, fino alle memorie di più attempati politici. Ma mi chiedo: vale la pena usare il mio tempo per questo genere di lettura? Data la mia incertezza sul prossimo voto politico (che credo rispecchi quella di molti) forse mi lascerò prendere da qualcuno di questi testi. Il problema è un altro: quale?
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