Ho parlato in altri post dell’importanza delle traduzioni dei libri. La lingua in cui si esprime un autore è fondamentale. Ed è fondamentale che chi traduce da quella lingua non tradisca il messaggio originario. Quando ho iniziato la lettura di Harry Potter mancavano ancora tre libri da pubblicare. In quel periodo il portafoglio non mi permetteva di acquistare i libri, così mi mettevo in paziente fila alla biblioteca per poter avere quanto prima una copia da leggere che poi avrei restituito. Ma da quando la Salani ha ritradotto Harry Potter portando modifiche non indifferenti al testo sul quale ho vissuto le avventure con il mio eroe, ho capito che la prima traduzione era destinata a scomparire. Non ora, certo. Considerate però che la prima versione non sarà più pubblicata. Ma amo tenere i libri e vederli invecchiare con me, e tra anni potrebbe essere difficile reperire il primo testo e quindi mi sono attrezzato per acquistarli tutti, solo per averli. Perché? Perché vedere cambiare i nomi dei personaggi o di altro non può esistere nel mio mondo di lettore. Uno dei laboratori che terrò prossimamente sarà su Harry Potter e uno degli incontri verterà proprio sul confronto tra i nomi della versione inglese e la traduzione italiana. E lo posso fare perché sono cosciente dell’importanza delle differenti traduzioni e sul loro significato a monte. Ma la letteratura non è fatta solo di filologia. Perciò la prima versione, per quanto gli esperti la possano ritenere non adeguata, voglio rimanga con me e sia per sempre la mia.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere