Quel che resta di un’idea

Martedì sera ho tentato la costituzione di un gruppo che realizzasse quello che ho chiamato
LIBRI SPETTACOLARI: come mettere in scena il piacere della lettura.
L’idea era di coinvolgere i giovani con un’idea dinamica, fatta non solo di parole, ma anche di musica, ballo e arti di diverso tipo. Il risultato è stato però deludente. La partecipazione è stata davvero scarsa, nonostante appelli anche personali. Mi sono fatto l’idea che gli adolescenti e i giovani considerino tutto ciò che si avvicina al libro e alla cultura screditante, fastidioso, inutile. Credo addirittura che temino di poter essere contagiati dal piacere della lettura e per essere certi che non si ritroveranno a diventare noiosi lettori fuori moda evitino ogni occasione di arricchimento culturale come la peste. Eccesso di pessimismo? Non credo. Dovendo fare un bilancio sulle attività di quest’ultimo anno devo dire che i risultati migliori li ho ottenuti con i gruppi di adulti. Penso che forse non sono abbastanza capace nell’avvicinare i ragazzi, magari devo studiare e capire meglio le loro dinamiche. Certamente non demordo, ma mi chiedo se sarò in grado e se valga la pena inseguire chi non vuole essere inseguito…

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