Testo narrativo e testo religioso: dove sta la differenza?


Questa mattina ho colloquiato a lungo con un sacerdote con cui ho parlato di religione. Il mio punto di vista non poteva che essere legato al testo, al valore della letteratura, anche riguardo a un argomento così delicato. Da agnostico cerco risposte più nella narrativa e nella poesia che nei testi sacri. Ma possono i testi sacri essere letti come narrativa e poesia? E in questo modo cosa ci restituiscono? Mi rendo conto che il problema della letteratura e dei testi sacri è spesso il medesimo: pochi leggono. E’ per questo che tanti riducono la propria religione a un’attività devozionale, cieca e irragionevole. E’ per questo che molti conoscono la letteratura solo attraverso la scuola, senza goderla e capirla.
Il testo scritto, in qualsiasi caso, è lì, aspettando di essere scoperto, criticato, apprezzato. Spesso ci si lamenta di non trovare risposte: ma le cerchiamo? Nei libri ci sono, qualsiasi argomento si voglia trattare.

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