Ho letto su un blog: “Chiudono sempre più librerie e aprono invece i centri per le scommesse”. Avevo notato anch’io questi due dati, ma sempre separatamente. E mi chiedo: perché accade questo? Perché viene meno l’amore per la lettura e aumenta il diletto per la scommessa? Perché non siamo disposti a comprare un libro (o prenderlo in prestito in biblioteca), ma spendiamo soldi per una speranza illusoria? E’ una considerazione fatta da molti anni quella per cui in tempi di crisi aumentano i soldi investiti nelle scommesse, nel lotto e nel desiderio di vedere moltiplicate miracolosamente le proprie risorse economiche. Ciò che è più difficile capire è come mai il libro non è considerato una risorsa. Non escono soldi dai libri, ma sogni, speranze, e anche idee, strategie, inventiva…Perché allora? Credo che la risposta sia semplice: crediamo di più nel destino che in noi stessi. Leggere significa coltivare le risorse che sono in noi. Ma per farlo bisogna crederci. Studio i diversi aspetti della Biblioterapia, e in definitiva non fa altro che questo: liberare le tante possibilità che teniamo incatenate dentro. Io in questo ci credo.
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