Secondo la ricerca della Dundee University, ateneo inglese, denominata “What kids are reading report” i ragazzi di 13 e 14 anni tendono a scegliere letture che sarebbero destinate ai bambini delle scuole elementari piuttosto che libri più adatti alla loro età.
La ricerca si è concentrata sui comportamenti relativi alla lettura di 300.144 studenti in 1605 istituti scolastici del Regno Unito. Tra i loro titoli preferiti, le opere di Jeff Kinney e Roald Dahl.
Si legge che: “Durante i sei anni di monitoraggio, la difficoltà delle letture scelte dai ragazzi tende via via ad appiattirsi su un determinato livello, che è al di sotto di quello indicato per la loro età. Il dato è allarmante. Sembra che ci sia qualcosa di gravemente errato nei metodi che gli insegnanti delle scuole superiori adottano per incoraggiare gli studenti alla lettura.”
“È un problema che deve preoccuparci molto”, ha dichiarato al Guardian uno dei ricercatori che hanno redatto il report, il Professor Keith Topping dell’Università di Dundee. “Sappiamo che la capacità di lettura è strettamente collegata alla buona riuscita a scuola. Se i bambini leggono libri troppo facili infatti, questo danneggia il loro sviluppo intellettuale, perché non hanno mai occasione di imbattersi in concetti più complessi e di affinare così le loro capacità di pensiero.”
Lo confesso: mi viene da ridere. L’evidenza di questo problema esiste da tempo, questa ricerca non fa che attestarlo. Eppure non ci sono iniziative serie per modificare la situazione. Infatti il ricercatore afferma: “Insegnanti, bibliotecari e genitori devono cercare di discutere di più di libri con i teenager, incoraggiando il loro entusiasmo per la lettura e al contempo assicurandosi che leggano libri adeguati a “sfidare” le loro abilità intellettive.”
Domanda: siamo sicuri che insegnanti, bibliotecari e genitori abbiano le capacità e i mezzi per far questo senza che qualcuno li fornisca?
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