Ci credereste che ho voglia di parlar male di un libro che ho letto e, tutto sommato, mi è piaciuto? Può accedere anche questo.
“Le braci”, dell’ungherese Sandor Marai, mi ha fatto questo effetto. Scrittura preziosa e curata nei particolari, mai scontata, potrei definirla addirittura barocca, ma senza il peso che spesso certa scrittura crea. Splendida. Ma la conclusione…
Non amo i finali scontati, ma qui sono rimasto proprio a bocca asciutta. Tutto sospeso, rimasto senza risposta, quando l’intero racconto gira attorno a tante domande. Fantastico. Ma credo proprio che di Sandor Marai non leggerò più nulla.
Poco male: altri mi aspettano.

Biblioterapia e assistenti sociali
La trasversalità della biblioterapia come disciplina impone riflessioni diverse per i diversi settori in cui viene applicata. Se in Italia sono rari gli articoli e