La grande Margherita Hack in questo libro si scosta dal suo ruolo di astronoma per entrare nella parte di donna che guarda con intelligenza alla questione religiosa pur essendo atea. Lo fa confrontandosi con l’amico sacerdote, Pierluigi di Piazza. Nel libro le due voci sono vicendevolmente rispettose, pur rimanendo in molti punti distanti. Eppure molte volte s’incontrano, trovando tematiche, soprattutto etiche, accomunanti. Leggendo sembra che sia possibile una convivenza tra religione e laicità: forse è proprio quello che tra persone intelligenti sarebbe possibile realizzare.
La bibliotecaria di Sarajevo che salvava i libri
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto del 1992, in piena guerra dei Balcani in Bosnia ed Erzegovina, perse la vita Aida Buturović,