Letture perdute


Mi piace ricordare ricorrenze che riguardano i libri. Ieri Google ha dedicato il suo Doodle a Kafka. Oggi avrebbe dovuto dedicarlo alla prima edizione del capolavoro di Carroll Lewis, “Alice nel paese delle meraviglie”. Cosa c’è di più importante della fantasia? Certo, anche Kafka a fantasia non scherzava. Ma chiediamoci: sono di più coloro che ricordano un libro di Kafka o il capolavoro di Lewis? La risposta è scontata. Il motivo risiede senza dubbio nel fatto che, nel tempo, si è trasformato in un classico per l’infanzia e, grazie alla Disney, è diventato un motivo universale. Ma la questione è anche un’altra. Più si diventa grandi e meno si lascia spazio alla fantasia. I libri letti diminuiscono con il crescere dell’età. Una volta entrati all’università, la lettura diviene inutile, tranne che per i libri da studiare. Potrebbe essere diverso una volta diventati adulti e lavoratori? Rimane il ricordo di una fiaba, e il vecchio Kafka viene lasciato tra i ricordi noiosi di scuola. E ci si impedisce di prendere o riprendere in mano i libri che potrebbero renderci un po’ più felici. Colpa delle cose da fare? Ci credo poco.

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