Quando parlo di Biblioterapia ho spesso l’impressione di apparire scontato. Ma non è un’impressione: è proprio così. E non è una cosa brutta. Ciò che affermano i teorici della Biblioterapia è intuibile a chiunque sia un lettore: quanto i libri sappiano indurre alla riflessione, come sia profonda l’immedesimazione, il trasporto, l’aiuto a guardare altrove…Potrei continuare ancora a lungo. A conferma di tutto ciò ho letto un articolo di Cristina Alicata su “L’Espresso”, in cui scrive un elenco di libri utili a capire il mondo del l’omosessualità, utili magari a quanti vogliono analizzarsi in un ambito privo di etichettature e rischi, e i tragici avvenimenti che si susseguono ci dicono quanto questo sia importante. La Biblioterapia comprende anche liste come questa. La differenza sta nel fatto che il biblioterapista usa tutti questi strumenti pianificandoli secondo l’obiettivo che può essere per una persona o per un gruppo che andrà ad analizzare e conoscere. Nulla di nuovo dunque, ma nemmeno così scontato. Nella consapevolezza che un libro è preferibile perché spesso dà più sostegno di quello che sa dare il mondo. Grazie libro!
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere