Paura dei libri


Possono i lettori avere paura dei libri? Di alcuni sì. Prima di tutto una confessione: i lettori odiano non finire i libri che hanno iniziato. Nonostante Pennac e molti altri abbiano enunciato il diritto a non terminare un qualsiasi libro, quando lo facciamo il senso di colpa ci attanaglia. È per questo che molti lettori stanno distanti da alcuni titoli, temendoli come la peste. La tanto nominata “Recherche” di Proust, ad esempio, è tra le tante opere di cui si parla molto, ma che si leggono poco. E “Guerra e Pace” di Tolstoj? Entrarvi significa non poterne uscire vincitori. E noi lettori vogliamo vincere sempre e onestamente. Nessun lettore vero direbbe di aver letto in libro se non è arrivato alla fine. Ma forse è giunto il momento di rivoluzionare il nostro pensiero, io per primo, e decidere che i libri, anche quelli noiosi, si possono almeno provare a leggere, anche se la certezza della sconfitta ci pervade. Leggere qualche riga di tanto in tanto, sapendo che mai giungeremo alla fine, non è peccato. O forse sì. Ma è poi così brutto peccare?

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