Sono passati quarant’anni, eppure rimane uno dei discorsi più belli mai pronunciati. Sto parlando del famoso “I have a dream” di Martin Luther King” a cui sono particolarmente affezionato. A vent’anni, giovane obiettore di coscienza con il mio libro dei discorsi del grande pacifista sotto braccio, non avrei mai immaginato che dopo quasi altrettanti anni mi sarei trovato nella splendida Biblioteca Universitaria “Frinzi” di Verona, in piedi, su un tavolo, in pigiama (vedi le “imbararzzanti” testimonianze nella sezione “Video e foto“) a leggere una rielaborazione di questo discorso a una scolaresca multietnica che ascoltava attonita un lettore più emozionato di loro. Rappresentavo un bambino che, risvegliato, raccontava il sogno venuto dal dolce sonno che le favole della nonna avevano generato. Strano modo per ricordare questo grande personaggio? Certamente sì, ma necessario. Come credo sia necessario ricordare questo testo (vicino ai tanti altri che King ha scritto), soprattutto ai più giovani, per dimostrare la forza delle parole. Per fermare un pacifico reverendo americano non hanno trovato altro modo che assassinarlo. Le sue parole, invece, sono ancora vive. Leggendole (e parlandone) ognuno di noi può contribuire a mantenerle tali. Per sempre.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere