Oggi Twitter pullula di interventi sui libri mai letti, o messi da parte. Sono perplesso da quanti, inserendo i propri titoli, precisano di come il tal titolo non li interessa e di come non vogliano leggerlo mai. Mai? Esiste un mai per un vero lettore? Sono esterrefatto. Credo che servirebbe un esame di coscienza per molti su cosa significa essere lettori. Leggere è come vivere: il percorso inizia in un modo e poi cambia continuamente. Crescendo si matura, si modificano le idee e i gusti. Ciò che leggo oggi, ieri mi sembrava impossibile poterlo solo iniziare. Una lettrice scrive che che non ha letto “Il codice Da Vinci” e che mai lo leggerà. Mai? Perché può mettere dei dubbi? Per fortuna la lettura mette molti dubbi! Perché lo leggono tutti? Per fortuna la lettura e’ di molti! Perché non è un genere di libro gradito? Per fortuna la lettura è scoperta e rinnovo di se stessi. Per concludere: ognuno deve fare le scelte che sente più opportune, ma dire mai, nella lettura come nella vita, è un modo certo per precludersi importanti opportunità. Quindi, cari lettori, al posto del MAI usiamo il PER ORA: tutto diverrà più ragionevole.
La bibliotecaria di Sarajevo che salvava i libri
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto del 1992, in piena guerra dei Balcani in Bosnia ed Erzegovina, perse la vita Aida Buturović,