Ho terminato “Orgoglio e pregiudizio” convinto che la genialità di Jane Austen sia stata qualcosa di unico. Non posso negare che la trama in sé non tocchi argomenti molto interessanti. Eppure quei costumi di tempi perduti sono descritti con un’arte unica costituita da pennellate singolari: raffinatezza e ironia. Il solo essere donna a quel tempo non era certo semplice. Ma esserlo con un cervello simile, e riuscire comunque a metterlo all’opera, risulta stupefacente. Questa letteratura al femminile la sto trovando interessante, e utile nel cercare strumenti che mi permettano di parlare di donne con le donne. Le troppe cose da fare non me lo permettono nell’immediato, ma Charlotte Bronte, nel suo “Jane Eyre”, mi sta aspettando per un’altra avventurosa lettura.
Gruppo Jane Austen a Bussolengo
L’immortalità di Jane Austen è legata anche ai tanti club a lei dedicati oltre che alla sua incredibile scrittura, in grado di attraversare i secoli.