Ci sono libri che non scoraggiano. Sono quelli che hanno una lunghezza modesta: qualche mezz’ora qua è là di lettura e sono terminati. Spesso si rivelano essere delle piacevoli sorprese perché alcuni scrittori sanno dire molto in poco spazio. Questo dovrebbe incentivare alla lettura anche i meno motivati. Ma sappiamo bene che non è così, chi non vuol leggere non leggerà mai. Peccato per lui.
Un libro di questo tipo mi è capitato tra le mani in questi giorni e l’ho trovato davvero delizioso. Si intitola “Le cose che non ho”, scritto da Gregoire Delacourt. Ha una venatura di tristezza che lo attraversa, eppure invia efficacemente i suoi messaggi. Alcuni sono davvero azzeccati e tutti legati all’insoddisfazione tipica dei nostri tempi. Piccolo, ma carino. Se decidete di acquistarlo per regalarlo a un non lettore da incentivare, vi do un piccolo consiglio: prima di consegnarlo leggetelo prima voi, così sarete sicuri che non andrà sprecato.
Gruppo Jane Austen a Bussolengo
L’immortalità di Jane Austen è legata anche ai tanti club a lei dedicati oltre che alla sua incredibile scrittura, in grado di attraversare i secoli.