Effetto Murakami


Ogni scrittore crea con i suoi libri un artificio che ricadrà sui lettori, ma in modo differente per ognuno: diverse le personalità, diverso l’effetto che produrranno le parole. Sto leggendo “Kafka sulla spiaggia” di Haruki Murakami, un quarto è andato e adesso sta sopravvenendo l’insoddisfazione. So già cosa accadrà. L’ho sperimentato con “1Q84”: inizio incuriosito, entusiasmo, titubanza, desiderio di abbandonare la lettura, impossibilità a lasciare il testo e finale sorprendente. Questo è quello che accade a me. Ma in questo stesso periodo ho un altro libro che mi corteggia, che ammicca, che mi desidera. L’attrazione è tanta, non so se resisterò a non tradire il mio attuale amore. Meglio lasciarsi andare a una scappatella e poi tornare, o terminare il primo rapporto per poi darsi a un secondo? Il bello di tutto questo è che nella lettura si può decidere tutto senza sensi di colpa…o no?

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