La Biblioterapia utilizza i libri per entrare in contatto con le persone, ma considera anche l’importanza dell’isolamento che la lettura può generare. Vedendo un paziente in lettura, mi sono permesso di chiedergli di che libro si trattasse. Con fastidio, perché stavo interrompendo mentre era probabilmente giunto a un punto cruciale della trama, mi ha indicato titolo e autore. Si trattava di “Disonora il padre” di Enzo Biagi. Con grande rispetto mi sono ritirato e l’ho lasciato al suo meraviglioso mondo.
Introdursi da soli nell’universo della letteratura non è meno importante che condividerla, anzi. Ognuno penetra nel testo scritto a modo proprio, con originalità pari alle varianti del DNA. Credo che uno dei problemi per cui molti non riescono ad avvicinarsi alla lettura sia data dall’incapacità di stare soli con un libro senza sentirsi soli. E’ solo quando si è raggiunto questo stato, e solo allora, che diviene possibile entrare in condivisione con altri lettori. Dimesso dalla cura intensiva, questo paziente lo abbiamo trasferito in reparto dove oggi l’ho casualmente incontrato. I suoi saluti sono stati calorosi, quasi non lo riconoscevo in quell’uomo immerso tra le pagine. Ma si sa: tra lettori ci si intende sempre e comunque.
Corso base propedeutico di biblioterapia in presenza
Dal 2020 su questo sito esiste, all’interno dell’Accademia online di Biblioterapia e tecniche narrative, il Corso base di Biblioterapia dopo il quale ho iniziato a