In questo periodo seguo una scaletta di letture per preparare i laboratori di questo autunno. Ma ieri sono stato sviato da un libro di cui un’amica mi ha parlato. L’autrice è Sarà Rattaro e il suo romanzo s’intitola “Un uso qualunque di te”. Ho trovato la trama un po’ scontata, troppo ricca di stereotipi. Eppure la scrittura l’ho gradita. Ciò che più mi ha sorpreso è il fatto che nonostante la facilità con cui era possibile intravederne il seguito, la curiosità e l’attenzione sono rimasti a livelli molto alti. Il testo ha ritmo, ma non ha pretese, non tenta di essere originale, seppur costruito su un’architettura atipica (rimandi temporali, inserti di testi noti, testi paralleli che si intersecano per brevi tratti).. Perciò il giudizio complessivo è positivo e lo consiglio, soprattutto a chi fatica ad affrontare tomi voluminosi e testi impegnativi e forbiti, nonostante un grosso difetto: troppo sdolcinato (e detto da me è tutto dire…).
I diversi livelli per fare biblioterapia
Il termine biblioterapia è un termine “ombrello” sotto cui stanno molte cose. Tuttavia la biblioterapia non è ogni cosa che riguarda i libri e prevede