Libri in missione


Ho consegnato a una paziente il libro “Finché le stelle saranno in cielo”. L’ho scelto per lei non solo per la storia dolce e appassionante. E’ stato fondamentale il fatto che la maggior parte delle colleghe lo conosceva, diventando così un catalizzatore di interesse. Avevo immaginato, e così è accaduto, che gli infermieri, vedendolo sul comodino, avrebbero chiesto un’opinione, innescando un circolo virtuoso di dialogo al di fuori degli argomenti sanitari. Ma si sa, ognuno in un libro ci legge ciò di cui ha bisogno, e quando questa signora mi ha detto “Spero che anche a me, come si dice nel libro, torni la voglia di vivere”, ho capito che le potenzialità di questo romanzo si stavano sviluppando oltre le mie previsioni, esattamente ciò che in un buon intervento di Biblioterapia accade. Ieri il libro è tornato dalla missione in cui lo avevo inviato, non c’era più bisogno di lui. Certamente potrà dare ancora molto a qualcun altro. Starà a me capire a chi potrà essere utile prevedendone gli effetti e preparandomi ad affrontare i benefici imprevisti. Essere biblioterapista è questo.

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