Mandami tanta vita (7)

 

Finito! “Mandami tanta vita” di Paolo di Paolo è stata una lettura interessante, anche se le eccessive aspettative hanno compromesso il mio giudizio finale. Non c’è che dire: la sua scrittura è certamente ben curata,  elaborata e non lineare. Il personaggio di Piero Gobetti mi è piaciuto davvero molto. Credo che il tentativo dello scrittore di tracciarne un profilo psicologico e personale sia ben riuscito. Non ho gradito affatto però la presenza di Moraldo, vita parallela accanto a quella del giovane intellettuale, espediente letterario gradevole, che però non ho saputo apprezzare. Mi infastidiva la sua presenza, oltreché la sua insensatezza calcata, penso, proprio per sottolineare la diversità e la grandezza del suo illustre coetaneo.
“Mandami tanta vita” è un libro che credo sia apprezzato non da tantissimi. È necessario sentire la presenza della verità storica, pur nella finzione letteraria, e non lasciarsi scoraggiare dalla scrittura non semplicissima. Direi che Paolo di Paolo rappresenta quel tipo di scrittore che offre libri alternativi, ben distaccati dalla letteratura di genere e seriale, spesso sperimentatori di nuovi modi di scrivere.
Sono queste indicazioni utili nella consapevolezza che i libri sono come il cibo: bisogna variare. Di scrittori capaci non c’è n’è mai abbastanza.

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