“La ragazza delle arance” è un libro di Jostein Gaarder. Viene classificato come “romanzo filosofico”. La trama ruota attorno alla lettera ritrovata, da un figlio quindicenne, del proprio padre, morto quando era piccolo. Mi piace l’idea dei benefici che una persona malata può ottenere lasciando un testamento morale, garantendosi la rasserenante sicurezza che le sue parole resteranno anche dopo di lui. Sono interessanti anche altri punti legati al significato della vita, al senso più alto e importante, così come la maturità raggiunta dal ragazzo dopo la lettura della lettera. Meno entusiasmante ho trovato la scrittura e l’andamento narrativo. Salva la curiosità di sapere chi sia la ragazza delle arance, rimane poco ritmo. Certi punti mi sono apparsi poco credibili. Ho poi trovato la scrittura eccessivamente semplice, quasi banale, incapace di catturare. Certamente utilizzabile in Biblioterapia, ma solo in circostanze specifiche. Giudizio ultimo: grazioso, ma non entusiasmante.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere