Libri nei libri


In questo periodo mi sto godendo l’audiolibro “David Copperfield” di Charles Dickens. Adoro Dickens e quindi è scontato che mi piaccia. Ma sta accadendo un fatto strano nei miei pensieri. Questo stesso libro l’ho trovato citato in “Le regole della casa del sidro” di John Irving. “David Copperfield” è il libro che viene letto ai bambini dell’orfanotrofio prima di dormire. E mi ritrovo a immaginarmi tra quei bambini, ad ascoltare una fiaba, che fiaba non è, ma un capolavoro della letteratura: come può un romanzo di Dickens essere accolto da dei bambini? Mi ritrovo anche a ipotizzare quale tono di voce avrebbe potuto utilizzare il dottor Larch per ammaliare i piccoli orfani, oppure a quali parti possono essere state censurate da lui perché non adatte. E tanto per non farmi mancare nulla, provo a capire i motivi che hanno indotto l’autore a inserire Dickens nel libro: voleva comunicare il suo amore per lo scrittore? Oppure aveva in testa un significato da trasmettere? E voi direte: troppi pensieri da lettore. Forse. Avete ragione. Ma ricordate: il significato metanarrativo può essere un mondo da scoprire…

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