Il mio destino in un libro


Avete mai pensato alla vostra biografia di lettori?
Correva l’anno 1987 quando, su una bancarella al mare, trovai un libro di Barnard, l’esimio cardiochirurgo che per primo eseguì un trapianto di cuore. A quel tempo avevo finito la scuola media e da quasi due anni lavoravo in una piccola fabbrica, sfinito da una scuola che non era stata in grado di capirmi. Ma dopo quella lettura cominciai a pensare alla possibilità di ricominciare a studiare per intraprendere una professione d’aiuto alle persone. Di lì a pochi mesi la mia avventura per diventare un infermiere avrebbe preso vita. Eppure, mentre leggevo quel libro che parlava di persone cardiopatiche, non potevo immaginare che sarei diventato un infermiere. E ancor meno potevo anche solo ipotizzare che tredici anni più tardi avrei cominciato a occuparmi proprio di quei malati di cui Barnard narrava nel suo libro.
Chi non crede che nei libri letti si possano trovare tracce del nostro destino, forse non ha ancora letto abbastanza. Ma rimediare si può!

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