Mi è stato chiesto di proporre un programma per il secondo semestre dell’Università Popolare di Sona. Ho dovuto mettermi al lavoro alacremente, entro domani mattina deve essere inviato. Nonostante la scadenza così stretta, dedicarmi a ideare un nuovo progetto non mi dispiace. Direi, anzi, che è la parte più creativa e stimolante. Mi ritrovo solo, tra i miei libri e le mie idee. I pensieri si accavallano mentre passo in rassegna le letture fatte e quelle che potrei fare. Mi sono ritrovato con due ore in meno a disposizione, scivolate via perchè consultando la splendida “Antologia di Spoon River” (dovevo impiegarci non più di dieci minuti) ho perso la testa e mi sono messo a rileggerla. Il problema è che non sono neppure pentito: niente sensi di colpa, ma solo la consapevolezza di aver individuato nuovi particolari che nelle letture precedenti mi erano sfuggiti.
Il lavoro è ormai al termine (così come il mio giorno di riposo) e ho deciso il titolo, che desidero condividere con voi: “Biblioterapia contro la malinconia: iniezioni di letteratura per combattere la tristezza”. Che ve ne pare? Spero che tutto vada bene. In caso contrario tutto è pronto per il futuro.