Leggere il Teatro


Una difficoltà che nasce, anche in lettori forti, è la lettura di testi teatrali. A un neofita potrebbe apparire più semplice trovarsi di fronte a una serie di discorsi diretti credendo che questo possa dare lo stesso ritmo che nel vedere un film. A mio avviso non è così. Basta aprire una qualsiasi opera di Shakespeare per accorgersi di quanto sia problematico addentrarsi nella narrazione e restarci. Pullulano in rete frasi attribuite a Shakespeare, spesso lunghe, che in realtà non gli appartengono. Le leggi e ne nasce l’idea che basta aprire un suo libro e ti si spalancherà davanti una meraviglia. Questo è vero, ma non in modo così facile. Shakespeare è tanto magnifico quanto difficile.
Nonostante ciò che ho detto, leggere il teatro vale la pena. A piccole dosi. Personalmente mi sto procurando qualche testo di Bertolt Brecht. È un personaggio che mi attrae molto. Nel frattempo ho prelevato dai miei libri, quelli messi in attesa di essere letti, “Il buon Dio di Manhattan” di Ingeborg Bachmann. Non l’ho ancora terminato, ma confesso che qui, pur essendo un testo teatrale, si respira un’atmosfera incredibile. E ora metto un bel punto e ritorno a leggere.

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