Il gatto di Montaigne (7)

Studiando i “Saggi” di Montaigne, ho cercato dei libri di facile lettura da consigliare durante i miei laboratori. Ho provato pure a capire da che parte io stesso potessi iniziare per approfondirlo in modo adeguato. Poi ho ricordato la presentazione di un testo, sempre su Montaigne. Per la precisione si trattava di “Montaigne. L’arte di vivere” di Sarah Bakewell. L’ambito era un dibattito organizzato da un gruppo culturale chiamato “Parentesi storiche” a cui partecipò Federico Barbierato, ricercatore del dipartimento di storia dall’Università di Verona. Tutti i partecipanti si lanciarono nelle critiche più varie. Infine, il professor Barbierato ci diede la sua opinione, che fu esaustiva e pertinente. Ma ciò che mi rimase più impresso furono le sue parole: “molto interessante, ma se devo leggere un testo che mi spiega cosa dice Montaigne, preferisco leggere direttamente i suoi saggi: certamente tutto mi sarà chiaro”. A distanza da quella presentazione, non posso che essere d’accordo. Serve inquadrare il periodo storico, collocare l’aspetto sociale nel modo corretto, conoscere le peculiarità della biografia dell’autore. Poi sarà lui stesso a condurci. “Il gatto di Montaigne” di Saul Frampton contiene gli elementi sopra elencati e quindi sarà il libro che indicherò. A patto che sia la porta che conduce alla lettura del testo originale e non si trasformi in una specie di bignami.

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