Scarabocchi o arte come anti-stress?


Colorare allontana lo stress? È questa l’idea di una nuova linea editoriale che si sta sviluppando in diversi Paesi, a cui viene dato il nome di Book-therapy, anche se, a mio avviso, è altro. Si tratta di libri con immagini da colorare. Assurdo? Non credo. Anche se non penso sia adatto a tutti. Io, ad esempio, sclererei. Ammetto, però, che la scrittura con pennino (ricorderete, forse, del corso di calligrafia medievale che ho seguito e di cui vi ho parlato) è una forma di anti-stress che amo, puro esercizio manuale adatto a me, che ancora disegno le case bidimensionali, e che mi mantiene in contatto con il mondo dei libri. Molti, invece, potrebbero trarne giovamento, magari i più pigri, quelli che per iniziare qualsiasi cosa necessitano di trovare già tutto pronto. Mi domando però: non varrebbe la pena di dedicarsi, a questo punto, alla pittura vera e propria? Non ho dubbi che la creatività sia un aiuto incredibile. Per alcuni, anche solo il gesto infantile del colorare potrebbe fungere da rilassante. Altra domanda: non è che abbiamo, invece, bisogno di fermarci e riscoprire la parte creativa che è in noi? Magari potremmo sorprenderci nell’apprendere che siamo molto più abili di quello che pensiamo. Certo, piuttosto che rilassarsi con i giochini del cellulare, meglio un bel mazzo di pennarelli. Non dobbiamo, però, temere di scoprire le nostre qualità: sono lì, aspettando di rivelarsi. Almeno una esiste. Ed è in ognuno di noi.

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