Ricorre oggi il cinquecentesimo anniversario della morte di Aldo Manunzio. Per i pochi che non lo sapessero, Manunzio era uomo colto e arguto, che seppe cogliere più di altri le potenzialità che il neonato sistema di diffusione dei libri, ovvero la stampa, potevano offrire. Divenne un editore di fama internazionale, unendo il suo fiuto per gli affari alla passione per la cultura, impiantando quella che potremmo chiamare “casa editrice” a Venezia. Uno dei suoi principali obiettivi era quello di sottrarre all’oblio la letteratura greca, giunta in occidente dopo la caduta di Bisanzio. Fu lui per primo a mettere a stampa l’opera di Aristotele. Non minore era la considerazione che aveva per la letteratura latina. Il suo logo di riconoscimento era un’ancora con un delfino, simbolo tratto da un’antica moneta romana rappresentante l’adagio “fettina lente” (affrettati lentamente). Conosceva personalmente gli autori europei, e le loro opere passavano sotto la lente d’ingrandimento della sua lettura prima di decidere se valeva la pena investire su di essi. Oggi gli esemplari a stampa del Cinquecento sono chiamate “cinquecentine”. Quelle stampate da Manunzio sono indicate (e lo erano già ai suoi tempi) con il nome di “Aldine”. Già questo basterebbe per riconoscere la genialità attribuita ad un uomo che ha saputo, per primo, capire e promuovere il valore dei libri.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere