Controllando il programma per l’incontro di domani sera dal titolo “Gli ultimi saranno i primi: storie di perdenti che diventano vincitori”, ho sentito che qualcosa stonava. Troppi libri contemporanei nella lista e nessun classico. Ma quale inserire? Eccolo che mi chiama. Lo trovo con fatica, piccolo piccolo, con la copertina verde pallido. È “La leggenda del santo bevitore” di Joseph Roth, il cui incipit fa al caso mio. Il protagonista è un clochard d’altri tempi. Eppure, a ben leggere, le cose non sono poi così diverse da oggi. Ci sono tratti di dignità che continuano ad esistere tra molti degli ultimi, senza che si possano vedere. Il vero problema, la grande responsabilità della società, è che neppure loro conoscono il valore che posseggono. Chissà se si riuscirà mai a tendere davvero la mano…
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere