Le vicende giudiziare di questi mesi dello scrittore Erri de Luca sono note ai più: dopo aver rilasciato un’intervista in cui affermava che i militanti nella “No-Tav”, organizzazione di protesta contro il progetto di traforo nella Val di Susa, facevano bene a effettuare dei sabotaggi per contrastarne la realizzazione dell’opera, fu denunciato per istigazione a delinquere. De Luca ha risposto a tale accusa con un breve testo dal titolo “La parola contraria” in cui afferma le sue ragioni, soprattutto il diritto a esprimere la propria opinione. Proprio oggi il presidente francese Hollande ha dichiarato la sua vicinanza allo scrittore e all’inalienabile diritto d’espressione. Tenendo conto che la ditta che ha denunciato Erri de Luca è francese, tale affermazione non è di poco valore.
Erri de Luca è uno di quegli scrittori che ami oppure detesti. Considerata la sua storia di militante anarchico, di scrittore autodidatta, poco amato dagli ambienti accademici è chiaro che non può essere benvisto da coloro che hanno idee opposte. Tuttavia, in questo scritto le riflessioni espresse possono essere considerate universali. Perchè se le idee fossero considerate reato, ci sarebbe di che preoccuparsi per tutti.

Biblioterapia e assistenti sociali
La trasversalità della biblioterapia come disciplina impone riflessioni diverse per i diversi settori in cui viene applicata. Se in Italia sono rari gli articoli e